Bosa è di fatto uno dei borghi più belli d'Italia: sia per la storia che conserva da millenni, sia per quel delicato mix di arte, cultura, antiche tradizioni e luoghi d'interesse naturalistico che lo rendono una delle località più belle della Sardegna occidentale.

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Bosa, la perla colorata della costa nord-ovest

La costa nord-ovest della Sardegna vanta numerosissime località turistiche che accolgono ogni anno turisti provenienti da tutto il mondo: dalla Penisola del Sinis alla località di Alghero, per poi continuare fino al Parco Regionale di Porto Conte che ospita la celebre Grotta di Nettuno fino all’estremità nord occidentale caratterizzata da coste basse e lievemente rocciose, sabbia bianca e mare cristallino. Tra le numerose località che potrai attraversare durante la tua permanenza sull’isola, non potrai trascurare Bosa, l’antico borgo colorato sul quale si erge il millenario Castello Malaspina.

La città regia del dominio aragonese

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Situata tra Oristano e Alghero, Bosa assunse nel 1499 (durante il dominio aragonese e spagnolo) il titolo di “città regia” che la definiva come una dei sette centri urbani principali dell’intera isola. L’importanza della città deriva non solo dalle bellezze naturalistiche che essa gelosamente custodisce, ma anche dall’influenza che nel corso dei millenni ha ricevuto da dominazioni differenti. Nonostante la piccola estensione territoriale, Bosa resta nel corso degli anni una località molto legata alla fede, e lo dimostra conservando diverse costruzioni che confermano le numerose influenze ricevute: dagli ambienti spogli di una delle prime costruzioni romaniche dell’intera Sardegna come la Chiesa di San Pietro, fino ad arrivare al barocco con la Concattedrale dell’Immacolata Concezione o Duomo di Bosa. Tra i due stili architettonici non mancano altri edifici realizzate secondo una visione gotico-catalana, rinascimentale o ancora manierista.


Un luogo di lavoro divenuto monumento nazionale: le Concerie di Bosa

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Il centro storico di Bosa, che ospita il colle sul quale si erge il Castello Malaspina, si affaccia sul fiume Temo che funge da separatore naturale dal passato e dal presente della città: divide il centro non solo dalla località marina che prende vita durante la stagione estiva grazie all’affluenza di migliaia di turisti, ma anche dalle vecchie concerie, ossia un complesso di edifici ormai non più utilizzati che si occupavano del trattamento di pelli e cuoio. Raggiungibili attraversando il Ponte Vecchio, edificato in trachite rossa e a tre arcate, dopo la cessazione della loro attività sono state classificate come monumento nazionale data la loro testimonianza di architettura industriale che ha caratterizzato la storia di un’intero paese: con ventotto strutture in attività, ognuna accanto all’altra, erano il maggior centro conciario della Sardegna. Dopo l’abbandono, le strutture sono state recuperate e sottoposte a misure di tutela volte alla valorizzazione delle stesse creando successivamente il Museo delle Conce.

Non solo turismo, ma anche una casa per l'arte e la cultura locale

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Per essere una località con poco più di 8.000 abitanti, Bosa si avvale di una variegata documentazione della storia, dell'arte e delle tradizioni locali: un’immersione nella cultura della città a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Al Museo delle Conce sarai guidato in un percorso a ritroso nel tempo, ammirando attrezzature e macchinari delle mansioni del luogo del XVIII secolo incorniciate da fotografie originali dell’epoca. Scoprirai come si lavorava la pelle durante tempi privi di tecnologia e, al piano terra sotto il pavimento trasparente, potrai vedere gli antichi locali in cui i maestri conciai lavoravano. Passeggiando nel corso principale di Bosa troverai il Museo Casa Deriu e Pinacoteca Melkiorre Melis (ingresso € 4,50 + guida), un palazzo signorile arredato ancora con i mobili della borghesia locale del tempo che testimonia la forte presenza artistica e culturale divisa in tre piani, e la Pinacoteca Antonio Atza, piccole sale museali dedicate all’esposizione di 96 dipinti.

Il Castello Malaspina

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Eretto su un colle che osserva dall’alto il centro storico di Bosa, il mare e il fiume, il Castello Malaspina (o Castello di Serravalle dall’omonimo colle) è raggiungibile mediante una lunga scalinata ripida di 115 gradini. La costruzione risale al XIII secolo da parte della nobile famiglia toscana Malaspina. Un biglietto unico del costo di € 5,50 (o ridotto a € 4,50 per bambini) ti permetterà di visitarlo insieme alla Cappella Palatina con i suoi affreschi e la Chiesa di San Pietro. Nonostante i numerosi interventi ricevuti, il bastione mantiene integra la sua struttura difensiva che ti permetterà di osservare dall’interno l’intero perimetro e le armi esposte nei giardini che circondano l’antica residenza nobiliare.

L'immensa bellezza naturalistica attorno a Bosa

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Pur essendo famosissima per il suo carnevale e per le festività religiose, Bosa è ancor più apprezzata per i suoi luoghi d’interesse naturalistico che formano un vero e proprio itinerario da sud verso nord grazie alla cosiddetta zona “dell’Entroterra, della zona costiera di Bosa, Capo Marargiu e Porto Tangone”. Diverse zone archeologiche a cielo aperto, come le tipiche torri costiere, si sposano alla perfezione con una natura incontaminata che abbraccia il Mar di Sardegna in un percorso che ti porterà fino alla località di Alghero. Nella zona, si alternano spiagge libere o spiagge attrezzate, a pareti rocciose strapiombanti arricchite da una flora verde e rigogliosa. Tra le spiagge più suggestive non potrai non visitare Cane Malu, Cala Cumpoltitu, Cala Bernardu, e tutte le altre insenature appartenenti alla zona del promontorio di Capo Marangiu e ciò che lo precede, raggiungibile tramite la Strada Provinciale 49 Bosa-Alghero: un percorso on the road caratterizzato da decine di punti di interesse nei quali potrai fermarti per ammirare la peculiare bellezza incontaminata della Sardegna, e perché no, concederti una nuotata in un paradiso terrestre.

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