Nella notte più lunga dell’anno, le strade e le piazze delle città di tutto il mondo celebrano la Festa della Musica con manifestazioni musicali gratuite. Lo scopo? Sottolineare l’universalità della musica e l’importanza di renderla accessibile a tutti.

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Origini

La Festa della Musica (World Music Day) nasce negli anni ’80 in Francia. Attraverso un’inchiesta nazionale, il Ministero della Cultura francese portò alla luce un fatto eclatante: nonostante ben 5 milioni di persone (di cui un giovane su due) suonassero uno strumento musicale, solo una piccolissima parte di questi era coinvolta nelle manifestazioni musicali. In sostanza, la cultura musicale era evidentemente in crescita nel Paese, eppure rimaneva per lo più nascosta. Così, Maurice Fleuret, il Direttore della Musica e della Danza al Ministero della Cultura francese, propose di dare spazio e una nuova dimensione al linguaggio della musica attraverso una grande manifestazione popolare che ebbe luogo il 21 Giugno 1982: la Fête de la Musique. L’invito era semplicemente di fare musica, di qualsiasi genere, senza discriminazioni e, soprattutto, di creare un’occasione di giovialità comune fruibile a tutti, nessuno escluso. La manifestazione permetteva un momento forse unico e irripetibile, in cui tutti i generi musicali - da quelli tradizionali a quelli emergenti - potessero far esplodere la loro identità, creando anche un ritrovo per la pura sperimentazione, dove l’unico obbligo era farsi trascinare dal ritmo senza alcuna remora.

Con queste ammalianti premesse, l’eco di tale manifestazione collettiva risuonò molto lontano, trascinata dalla potenza delle onde sonore e dal messaggio universale di libertà d’espressione artistico-musicale. Tanti altri Paesi europei, infatti, cominciarono a festeggiare la stessa ricorrenza e appena tre anni dopo dalla prima Festa della Musica in Francia, il 1985 fu proclamato l’Anno Europeo della Musica (AEM). Gli “anni europei” venivano istituiti già in passato e vertevano, in generale, su argomenti specifici con lo scopo di sensibilizzare a certi temi e incoraggiare il dibattito al riguardo, tanto a livello nazionale quanto europeo. Inoltre, queste iniziative consentivano di erogare fondi supplementari a progetti locali e nazionali riguardanti il tema prescelto.

Ad ogni modo, ciò che diede a questa ricorrenza una forma più concreta fu un documento firmato da molte città europee, una decina di anni dopo, nella capitale ungherese: la Carta Europea della Festa della Musica. Tra i principi che la cosiddetta Carta di Budapest sancì, annoveriamo l’impegno di vari Paesi a migliorare e supportare la conoscenza nazionale e internazionale delle realtà artistiche, il rispetto della gratuità della festa e l’istituzione del 21 Giugno come data comune e ufficiale per l’evento.

Curiosità: Nel corso degli anni, la Zecca di Roma ha coniato monete commemorative rappresentanti personaggi, luoghi o eventi importanti, tra cui le Olimpiadi e i Mondiali di calcio. Nel 1985, è toccato all’AEM, che si è guadagnata anche la sua moneta da 500 Lire! Quindi, se siete dei collezionisti, non potete perdervi la “500 lire Anno Europeo della Musica” in argento.


La magia del solstizio d'estate

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Perché si è scelta proprio questa data? Il 21 Giugno segna il solstizio d’estate, che l’astronomia ci spiega essere il giorno in cui il Sole raggiunge il punto più alto dell’orizzonte, regalandoci il massimo numero di ore di luce possibile in 24h.

Sin dall’antichità, questo evento astronomico ha assunto – in base alle diverse civiltà e luoghi – significati simbolici e mistici, trasformandosi in un giorno speciale per celebrare la connessione della vita con il Sole. Giunto ai giorni nostri, ogni Regione del mondo ha fatto del solstizio una vera e propria ricorrenza, il cui simbolismo e conseguente celebrazione si sposano con le tradizioni nazionali più profonde. Ad ogni modo, qualsiasi siano le radici autoctone, la festa del solstizio rappresenta per tutti una catarsi, un momento per allontanare le preoccupazioni e ricordarci che siamo vivi e in perpetua connessione col mondo intero. Come poteva la musica non essere collegata a questo messaggio? È proprio il mezzo attraverso il quale riusciamo a comunicare e ad incontrarci senza filtri: è un linguaggio universale. Per cui, armiamoci di energia positiva e festeggiamo la vita attraverso la musica nella notte più lunga dell’anno!


Vivo per lei perché mi fa vibrare forte l'anima

Andrea Bocelli & Giorgia

La musica italiana

Andrea Bocelli e Giorgia, due delle più maestose voci del panorama italiano e internazionale, hanno interpretato la versione italiana di questo magnifico testo celebrativo dell’amore per la musica intitolato “Vivo per lei”.

Ma come nasce, in Italia, l’arte musicale? Bisogna tornare molto indietro nel tempo e nello spazio per conoscere una storia che passa attraverso i canti popolari cittadini e arriva fino ai prestigiosi nomi italiani della musica classica e moderna. I grandi talenti canori e della composizione, così come i pescatori, i contadini e le lavandaie di tutta Italia hanno fatto della musica una vera e propria arte che ha permesso alla cultura italiana di essere tra le più conosciute, apprezzate e amate al mondo. A metà tra il sacro e il profano, la musica italiana ci ha regalato centinaia di talentuosi compositori e cantanti che hanno attraversato le ere, abbracciato le epoche letterarie, accompagnato composizioni artistiche di altra natura, come quelle teatrali, fino a calcare i palcoscenici più importanti del mondo, trasportando con sé un messaggio universale: l’amore per la musica.

In quasi un millennio di storia, la musica italiana ha cambiato forma tante volte, talvolta ispirandosi e adattandosi e talvolta avversando le correnti di pensiero del momento, facendosi espressione di identità sociale e politica. Si è, poi, creata uno spazio e un’identità propri accompagnando l’intricata ascesa verso l’unificazione del Paese e il conseguente riconoscimento della lingua italiana come idioma nazionale, concetto conosciuto molto tardi nel tempo.

Giungendo ai giorni nostri, la musica italiana continua a il suo percorso di metamorfosi, adattandosi ai tempi e sviluppando una singolare capacità di abbracciare vari target, stratificati in base ai più diversi parametri, dall’età alle magnifiche e colorite forme linguistiche dialettali.

La complessa quanto maestosa vita della musica italiana, dalle origini ad oggi, ci ha regalato e continua a regalarci capolavori di composizione e grandissimi artisti canori dalle voci inconfondibili. Le note italiane viaggiano in tutto il mondo e continuano a fare la storia. Che sia il cibo, la convivialità o la musica, gli italiani trasformano tutto in arte da condividere!

“Un paese senza cultura e arte è un paese che si nega un futuro vero, autentico e soprattutto libero” – Omaggio a Carla Fracci, ballerina italiana di fama internazionale recentemente scomparsa.

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