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Una visita ai Musei Vaticani rappresenta un'autentica immersione nella storia dell'arte e della cultura di mezzo pianeta. Infatti i Musei Vaticani custodiscono migliaia di opere e di reperti che spaziano dall'Arte Egizia all'Arte Etrusca, dall'Arte Classica all'Arte Contemporanea, passando attraverso i capolavori ed i grandi maestri dell'Età Moderna. Per aiutarvi in questa irripetibile esperienza umana, vi abbiamo preparato una lista di 10 opere da non perdere che vi farà da guida in questa straordinaria avventura nello spazio e nel tempo. Buon viaggio!    

1 - La Stele di Hatshepsut e Thutmosi III: un viaggio nell'Antico Egitto

1 - La Stele di Hatshepsut e Thutmosi III: un viaggio nell'Antico Egitto

Il vostro tour nei Musei Vaticani inizia con un prezioso capolavoro d'arte egiziana conservato nel Museo Gregoriano Egizio. Si tratta di una stele commemorativa proveniente da Tebe realizzata in pietra arenaria nel corso della XVIII dinastia (1473-1458 a.c.), la cosiddetta Stele di Hatshepsut e Thutmosi III. Hatshepsut era la figlia di Thutmosi I e la consorte di Thutmosi II: alla morte di quest'ultimo la regina assunse il comando del regno in qualità di coreggente del nipote-figliastro Thutmosi III. Hatshepsut, in seguito, rivendicò il potere assoluto sul regno d'Egitto governandolo per ben 22 anni. Alla sua morte il nipote assunse il governo al suo posto, e si fece promotore di una dura campagna di damnatio memoriae nei confronti della zia-tutrice, cancellandone l'immagine da tutte le opere d'arte del paese. L'opera in questione, che rappresenta zia e nipote nell'atto di offrire dei doni al dio Amon Ra, è sicuramente da collocare nel periodo della coreggenza, quando il rapporto tra i due era ancora sereno e pacifico.

2 - Il Sarcofago detto del Poeta: un tuffo nell'antica Etruria

2 - Il Sarcofago detto del Poeta: un tuffo nell'antica Etruria

L'affascinante esplorazione dei Musei Vaticani è anche un'occasione per apprezzare i poco conosciuti capolavori dell'arte etrusca. Ne è un esempio lo splendido Sarcofago detto del Poeta conservato nel Museo Gregoriano Etrusco, opera proveniente da Tarquinia e realizzata intorno al 300 a. c. Il sarcofago è la testimonianza dell'uso invalso, nelle città etrusche meridionali di epoca ellenistica, del sarcofago collocato in tombe a camera. L'opera presenta contaminazioni di motivi tipicamente etruschi quali i geni funerari, con quelli di origine ellenistica come le decorazioni mitologiche tratte dalla saga Tebana. Il coperchio, che rappresenta il defunto recumbente con in mano un tipico volumen, attributo della sua attività di poeta, proviene da un'altra sepoltura.  

3 - Il Laocoonte: un capolavoro della scultura classica

3 - Il Laocoonte: un capolavoro della scultura classica

Una delle opere imperdibili del vostro tour ai Musei Vaticani è certamente il gruppo statuario del Laocoonte, uno dei capolavori più celebri del mondo classico, conservato nel Cortile Ottagono. L'opera fu ritrovata nel 1506 sul colle Esquilino, destando grande interesse e clamore anche nel giovane Michelangelo e nel suo mecenate, papa Giulio II, che decise subito di acquistare la scultura. Fin dall'epoca il gruppo marmoreo fu identificato con il capolavoro scolpito dai tre copisti rodioti Agesandros, Athanodoros e Polydoros nel I sec. a. c. e così tanto amato da Plinio, che ne scrisse un'accurata ekphrasis. Il gruppo rappresenta, con tutta la forza ed il vigore del barocco ellenistico, un celebre aneddoto dell'Iliade di Omero: Laocoonte, sacerdote troiano del dio Apollo, fu l'unico ad opporsi all'ingannevole ingresso in città del famigerato cavallo di Troia. Per questo Atena e Poseidone lo punirono assieme ai suoi figli, inviandogli due terribili serpenti marini.   

4 - Il Trittico Stefaneschi di Giotto: una perla della pittura medievale

4 - Il Trittico Stefaneschi di Giotto: una perla della pittura medievale

Tra i capolavori della ricca collezione della Pinacoteca Vaticana è certamente da non perdere il celebre Trittico Stefaneschi realizzato da Giotto e bottega tra il 1315 ed il 1320. L'opera fu commissionata dal cardinale Jacopo Caetani degli Stefaneschi per l'antica basilica di S. Pietro e fu dipinta su entrambi i lati, per essere ammirata sia dai fedeli che dai membri del clero. Sul lato rivolto al clero, sono rappresentati Cristo in trono con Angeli ed il committente, la Crocifissione di S. Pietro ed il Martirio di San Paolo, nella predella La Madonna col Bambino e i Dodici Apostoli. Sul lato rivolto ai fedeli, invece, sono raffigurati S. Pietro in trono con il cardinale Stefaneschi, papa Celestino I e i SS. Giacomo, Paolo, Giovanni Evangelista e Andrea ed un frammento di predella con tre santi.

5 - La Cappella Sistina: l'apoteosi dell'Arte cristiana

5 - La Cappella Sistina: l'apoteosi dell'Arte cristiana

La tappa principale del vostro tour ai Musei Vaticani è rappresentata ovviamente dalla Cappella Sistina, la mecca dell'Arte Mondiale. La sua storia cominciò sotto il pontificato di papa Sisto IV della Rovere (1471-1484) che decise in quegli anni di ristrutturare l'antica Cappella Magna. Risalgono a quei tempi, infatti, le Storie dell'Antico e del Nuovo Testamento collocate lungo le pareti laterali, realizzate da un'équipe di artisti toscani,"i pupilli di Lorenzo il Magnifico", quali Sandro Botticelli, Cosimo Rosselli, Pietro Perugino, il Ghirlandaio, etc... Si deve, invece, alla committenza di papa Giulio II della Rovere la celebre volta realizzata da Michelangelo tra il 1508 ed il 1512, con Storie della Genesi, Sibille, Profeti e lunette con Storie degli Antenati. Un'autentica Bibbia figurata, che connettendosi al ciclo iconografico delle pareti laterali, trova la sua giusta conclusione nel Giudizio Universale della parete dell'altare maggiore, realizzato ancora da Michelangelo tra il 1533 ed il 1541 su commissione di Clemente VII Medici. Bisogna ricordare, che ancora oggi, tra queste magnificenti pareti, si svolge il Conclave per l'elezione del papa.  

6 - Le Stanze di Raffaello: il trionfo dell'Umanesimo Cristiano

6 - Le Stanze di Raffaello: il trionfo dell'Umanesimo Cristiano

Dopo la Cappella Sistina di Michelangelo, è doveroso fare un omaggio all'altro grande artefice del Rinascimento, Raffaello. Fu proprio al giovane urbinate, infatti, che Giulio II volle affidare i lavori per le sue stanze private, da allora chiamate Stanze di Raffaello. Un lavoro iniziato nel 1508 e poi portato a termine dagli allievi del maestro dopo la sua morte avvenuta nel 1520. Le Stanze sono quattro, ciascuna decorata con uno specifico programma iconografico teso ad esaltare il connubio tra la cultura classico-umanistica e quella cristiana: La Stanza della Segnatura, La Stanza di Eliodoro, La Stanza dell'Incendio di Borgo e la Stanza di Costantino. Tra i vari affreschi realizzati dal Sanzio dedicate la vostra attenzione in particolar modo alla Scuola di Atene, nella Stanza della Segnatura, dove Platone e Aristotele ancora oggi indicano all'umanità la strada della verità e della saggezza

7 - Il S. Girolamo di Leonardo da Vinci: un'opera enigmatica

7 - Il S. Girolamo di Leonardo da Vinci: un'opera enigmatica

Dopo Michelangelo e Raffaello non poteva di certo mancare l'altro protagonista della triade del Rinascimento maturo, Leonardo da Vinci, presente nella collezione della Pinacoteca Vaticana con l'enigmatico S.Girolamo realizzato intorno al 1482. L'opera, la cui genesi è ancora avvolta nel mistero, ha alle sue spalle una storia rocambolesca. Fu citata, infatti, per la prima volta agli inizi del XIX secolo nel testamento della pittrice svizzera Angelica Kauffmann. Poi fu acquistata dal Cardinale Joseph Fesch, zio di Napoleone, che l'avrebbe ritrovata addirittura divisa in due parti, una leggenda che troverebbe conferma nell'effettiva suddivisione del dipinto in 5 parti. Poi, dopo essere stata battuta numerose volte all'asta, fu definitivamente comprata da Papa Pio IX per i Musei nel 1856.

8 - La Deposizione di Caravaggio: una nuova visione della Natura e della Religione

8 - La Deposizione di Caravaggio: una nuova visione della Natura e della Religione

La prossima tappa di questa entusiasmante avventura ai Musei Vaticani è uno dei più celebri capolavori del grande Caravaggio. Ci riferiamo alla Deposizione realizzata dal Merisi tra il 1600 ed il 1604 per la cappella di Girolamo Vittrice nella chiesa di Santa Maria in Vallicella a Roma. Una soluzione iconografica come al solito innovativa, quella del pittore lombardo, che scelse di rappresentare il tragico momento nel quale Giovanni e Nicodemo collocano il corpo del Cristo sulla pietra tombale del suo sepolcro. Apice del naturalismo caravaggesco, l'opera è uno dei tanti capolavori realizzati dal Merisi nell'Urbe Capitolina, prima della sua condanna a morte per omicidio.

9 - Il Martirio di S. Erasmo di Nicola Poussin: un capolavoro della pittura barocca

9 - Il Martirio di S. Erasmo di Nicola Poussin: un capolavoro della pittura barocca

Nella top ten dei Musei Vaticani, ci deve essere assolutamente il Martirio di S.Erasmo realizzato dal pittore francese Nicolas Poussin tra il 1628 ed il 1629 per l'altare del transetto destro della Basilica di San Pietro ed oggi sostituito in loco da una copia settecentesca in mosaico. L'opera rappresenta l'atroce martirio subito da Erasmo, Vescovo di Formia, durante le persecuzioni dioclezianee del 303 d.c. Un dipinto dove sono calibrati sapientemente horror, architettura classica e spirito cristiano, e che diverrà il prototipo per tante opere successive di analogo soggetto. 

10 - La Pietà Vaticana: il testamento pittorico di Vincent Van Gogh

10 - La Pietà Vaticana: il testamento pittorico di Vincent Van Gogh

Il vostro avventuroso viaggio nella Storia dell'Arte termina al cospetto di uno dei più grandi geni creativi della modernità: Vincent Van Gogh. Infatti, come non molti ricordano, la Pinacoteca Vaticana conserva, come se non bastassero già i suoi infiniti capolavori, anche una commovente Pietà realizzata dall'artista olandese nel 1890, poco prima del suo tragico decesso. Un raro esempio di arte religiosa del grande Vincent che s'ispirò, per la sua composizione, ad una litografia della Pietà di Delacroix. L'opera, che fu dedicata dall'artista all'amata sorella Williemen, chiude il sipario sulla vita del pittore, e sulla vostra visita ai Musei Vaticani.

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