Unesco: le Dolomiti, Patrimonio Mondiale Unesco

La Natura particolare e unica di questo luogo era già ampiamente riconosciuta in Italia, che già dalla fine del Novecento istituiva parchi naturali più protetti e ben definiti con leggi più specifiche. Già all’inizio degli anni 2000 ci si impegnava dunque per salvaguardare i luoghi e per far includere questo immense montagne tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Fu il 26 giugno del 2009 durante il summit di Siviglia che i diversi committenti presenti al tavolo del World Heritage decisero praticamente all’unanimità di includere quasi tutte le vette dolomitiche all’interno dei patrimoni naturali.

Unesco premia questi luoghi per “lo straordinario valore paesaggistico e naturalistico delle Dolomiti, il loro fascino e la loro bellezza”.

La varietà paesaggistica di queste montagne infatti è veramente straordinaria con ambienti e colori unici al mondo: si passa dalla fascia più bassa col verde boschivo fino alle pareti praticamente verticali alte fino e oltre i 3000 metri. A queste altitudini sono presenti anche ghiacciai perenni e nevai di grandi dimensioni che caratterizzano il paesaggio delle dolomiti, con tantissimi luoghi da esplorare e conoscere.

La notorietà delle Dolomiti è appurata in tutto il mondo con una gran fetta di turismo soprattutto europeo che frequenta questi luoghi, ritornandoci appena possibile. Queste montagne sono totalmente diverse dalle altre, soprattutto per la loro composizione, ricchissima di una particolare roccia calcare chiamata appunto “dolomite” che prende il nome dal geologo francese del Settecento Dieudonné Dolomieu che studiò e approfondì le diverse proprietà della dolomia (un particolare tipo di roccia calcarea).

Sono infatti le proprietà della dolomia ad offrire a queste montagne i loro colori più caratteristici: si passa dal bianco più puro fino ai riflessi rosati dell’alba o fino addirittura rosso fuoco del calar del sole, un effetto cangiante unico in natura. Si tratta del fenomeno dell’enrosadira, letteralmente "diventare di color rosa", che deriva dalla parola ladina enrosadöra.

Tutto ciò accade perché diverse eree geologiche fa, questi ammassi montuosi erano un mare di conchiglie, coralli e alghe. I geologi datano la loro emersione a circa 70 milioni di anni fa, ed è per questo che oggi rappresentano anche un magnifico tesoro geologico ricco di fossili del Mesozoico.

Se hai intenzione di visitare le dolomiti sappi che i luoghi da vedere sono tantissimi dato che questi monti si estendono su un’area di oltre 15mila km². Famosissima è ad esempio Cortina d'Ampezzo conosciuta anche come “la perla delle dolomiti” che stupisce per le numerose attività e gli eventi legati alla montagna.

Non perdetevi le Tofane, il lago Sorapiss , e il monte Pomagagnon. Altrettanto celebri le cosiddette “Tre Cime di Lavaredo" che si trovano tra i comuni di Auronzo di Cadore e quello di Dobbiaco, e oggi sono considerate tra i luoghi alpini più belli in cui fare escursioni e per emozionarsi di fronte ai panorami mozzafiato. Da non perdere anche le cime della Marmolada, tra le più alte delle dolomiti e molto importante per la presenza dell’omonimo ghiacciaio, uno dei più grandi dell’Europa continentale.

Inoltre ci sono tanti altri luoghi in cui riconnettersi con la natura, alla ricerca di un posto dal ritmo decisamente più lento rispetto alla metropoli. Tra questi sicuramente i tanti laghi delle dolomiti che ti faranno vivere dei momenti magici immerso in atmosfere uniche.

Molto conosciuti sono il lago di Braies, quello di Carezza, di Fusine o di Resia, quest’ultimo conosciuto per il vecchio campanile che sbuca dalle sue acque. Si tratta dell'unico elemento architettonico appartenente al vecchio paese di Curon, raggiungibile addirittura a piedi quando le acque del lago si ghiacciano in inverno.