Le Residenze sabaude in Piemonte sono testimonianza di un'importante momento della storia italiana, la famiglia reale dei Savoia ha lasciato un'impronta su questo territorio attraverso questi meravigliosi palazzi in stile barocco e neoclassico, progettati dai più importanti architetti italiani fra il 1500 e 1700.

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Il sistema delle Residenze Sabaude è un patrimonio artistico e architettonico diffuso nella regione del Piemonte. Si tratta di meravigliose ville e palazzi reali e nobiliari che rispecchiano il potere della famiglia Savoia determinata a rendere questo territorio un importante centro amministrativo, culturale e ricreativo.

Storia e stile architettonico delle Residenze sabaude

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Nel 1563 Emanuele Filiberto, duca di Savoia nominò Torino come capitale del ducato e decise di avviare un progetto di riorganizzazione del territorio. I suoi successori, tra il XVII e il XVIII secolo, realizzano il programma con l’organizzazione dell’intera zona arricchendola di edifici architettonici di pregio ed innovative infrastrutture.

L’ambizioso progetto prevedeva il rifacimento e il restauro di antiche residenze già esistenti e la costruzione di palazzi ex novo che rappresentassero a pieno il potere della famiglia reale.

Gli edifici rispettano in tutto e per tutto l’idea di architettura monumentale europea di questa epoca e sono tutti accomunati da un’omogeneità stilistica. Lo stile adoperato fu il barocco, molto in voga in Europa in questo periodo, e caratterizzato da esuberanza e teatralità in ogni sua forma. Le residenze presentavano più o meno tutte lo stesso impianto architettonico: vasti giardini ben curati e decorati, imponenti facciate caratterizzate da colonnati ed eleganti decorazioni e ampi ambienti interni con spazi ben organizzati per svolgere le funzioni del palazzo (amministrative o di svago). Ovviamente, in linea con il gusto barocco, non mancavano le sfarzose decorazioni in stucco, spesso dorato, che riproducevano le tipiche forme floreali e i dipinti che adornavano gli ampi saloni con scene mitologiche, di vita quotidiana e, ovviamente, rappresentative della famiglia regnante.

Tra gli architetti di spicco c'erano Ascanio Vitozzi, Benedetto Alfieri, Amedeo di Castellamonte, Guarino Guarini e Filippo Juvarra.

Nel 1800 il governo passò al ramo di Carignano di Casa Savoia i cui componenti abbandonarono pian piano l’ambizioso progetto di restauro e costruzione delle residenze sabaude spostando la propria attenzione verso zone più periferiche.

Gli edifici che fanno parte delle le Residenze della Casa Reale di Savoia sono stati sottoposti a numerosi interventi di restauro iniziati negli anni Settanta e tuttora in corso.

Attualmente, la gestione della maggior parte delle residenze è affidata allo Stato o a enti locali; molti di questi edifici sono stati musealizzati e sono aperti al pubblico.


I palazzi

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Le Residenze della Real Casa di Savoia comprendono 22 palazzi e ville con diverse funzioni, da quelle amministrative a quelle puramente ricreative. Undici dei palazzi (fra cui il Palazzo Reale) si trovano nel centro di Torino, la cosiddetta “zona di comando” dalla quale si amministrava il potere; i restanti sono invece situati nei dintorni della città.

L’intera zona a ridosso della città veniva chiamata “corona delle delizie”, dove i palazzi, prevalentemente destinati all’otium (al divertimento e al riposo) erano collegati l’uno con l’altro ed alla capitale da un fitto e ben organizzato sistema stradale.

La “zona di comando” comprende il Palazzo Reale, l’Armeria Reale, il Palazzo della Prefettura e Archivio di Stato (uno dei primi esempi di architettura nata appositamente per svolgere funzioni amministrative e di archivio), la Facciata del Teatro Regio, l’Accademia Militare (della cui struttura originaria permane solo qualche parte), la Cavallerizza Reale (destinata agli esercizi e agli spettacoli equestri di corte) la Regia Zecca, Palazzo Chiablese, Palazzo Madama, Palazzo Carignano.

La “corona di delizie” dedicate allo svago, alle feste e alla caccia, comprendono il Castello del Valentino, Villa della Regina, il Castello di Racconigi, il Castello di Moncalieri, il Borgo Castello de La Mandria, il Castello di Venaria Reale, la Palazzina di Caccia di Stupinigi, il Castello di Govone, il Castello di Rivoli, il Castello di Agliè, Castello e Agenzia di Pollenzo.

Attualmente le regge da visitare sono moltissime, ma fra queste le più interessanti sono sicuramente quella di Venaria Reale con i suoi bellissimi dipinti che raccontano la storia dei principi e delle principesse sabaude e della loro passione per la caccia; la palazzina di Stupinigi, destinata alla caccia e alle feste e progettata dall’architetto Juvarra; il Castello Ducale di Racconigi con le sue numerose fasi architettoniche che uniscono lo stile barocco alle austere forme neoclassiche; i giardini della Villa della Regina e il castello di Rivoli che attualmente ospita un importante museo di arte contemporanea.


Patrimonio Unesco

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Questi eccezionali esempi di architettura residenziale sono entrati a far parte del Patrimonio Unesco nel 1997. Fra i criteri che hanno valso loro questo titolo viene più volte sottolineata la genialità degli architetti che hanno dato vita a dei capolavori barocchi unici al mondo.

“L'architettura monumentale e l'urbanistica delle Residenze della Casa Reale di Savoia riflettono l'interscambio di valori umani in tutta Europa durante l'"episodio barocco" dei secoli XVII e XVIII che portò a un immenso lavoro di creazione e omogeneizzazione, ornamento e miglioramento…Le Residenze sono un esempio eccezionale delle strategie e degli stili del barocco, un insieme architettonico monumentale che illustra la dottrina prevalente della monarchia assoluta in termini materiali”

Nei criteri si fa anche accenno all’importanza dell’unità di questi complessi architettonici in simbiosi con la natura, dove spazi urbani e campagna rispettano un’unica organizzazione testimonianza del potere dei reggenti della famiglia Savoia.


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