Eleganza, simmetria e maestosità sono le parole chiave per descrivere le ville del Palladio e i meravigliosi palazzi della città di Vicenza, UNESCO 1994. Passeggiare fra queste dimore significa assaporare la testimonianza degli sfarzi del Veneto cinquecentesco, in luoghi dove architettura e natura si fondono creando forme pure e raffinate.

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Nel nord est dell’Italia, c’è un Patrimonio dell’Umanità che ci riporta indietro agli sfarzi della repubblica veneta cinquecentesca dove la vita si svolgeva fra bellissime città piene di ricchezze ed i meravigliosi paesaggi costellati dalle ville in stile classico appartenenti a nobili e aristocratici locali. Andiamo a scoprire le meraviglie di Vicenza e delle ville del Palladio in Veneto.

La città di Vicenza

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La città di Vicenza vanta una storia e bellezze architettoniche davvero singolari. Fondata nel VI a.C. da popolazioni paleovenete cadde sotto il controllo dei romani nel secondo secolo a.C. per poi passare sotto il dominio della Repubblica di Venezia all’inizio del ‘400.

Ma fu proprio con Andrea di Pietro della Gondola, detto il Palladio, uno dei maggiori architetti del ‘500 che il centro raggiunse il suo massimo splendore adornandosi di edifici pubblici e privati davvero straordinari.

L’urbanistica della città, ricalcando l’andamento delle strade romane, assume forme sempre più eleganti adornandosi di monumenti che, ancora oggi, attraggono milioni di visitatori da tutto il mondo.

La Basilica palladiana, edificio gotico sede delle magistrature ridefinito dal Palladio; il Teatro olimpico, primo teatro coperto al mondo costruito nelle antiche prigioni della città, la Loggia Valmarana e la Piazza dei Signori sono solo alcune delle mete principali da ammirare a Vicenza prima di spostarsi nei suoi incantevoli dintorni.



Le Ville del Palladio, la storia

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Le ville palladiane prendono il nome dal già citato architetto Andrea Palladio, ideatore di uno stile caratteristico che lo ha reso famoso nei tempi. Le sfarzose abitazioni, molte delle quali situate nella provincia di Vicenza, appartenevano alle famiglie borghesi e aristocratiche dell'epoca ed erano utilizzate non soltanto come case ma anche come sede di attività produttive, principalmente agricole. In totale si contano 23 palazzi (posizionati nella città di Vicenza) e 24 ville, tutte edificate nella seconda metà del '500. Lo stile e le forme utilizzate dall'artista sono stati oggetto di studio per architetti di ogni epoca successiva grazie anche all'aiuto dello stesso Palladio che ha riassunto le teorie, le bozze ed i disegni delle sue creazioni nel trattato I quattro libri dell'architettura datato alla seconda metà del 1500. L'architetto ha dato vita ad un vero e proprio stile, per l'appunto il palladianesimo che rispecchia le caratteristiche principali che ancora oggi distinguono le ville nei dintorni di Vicenza. 

Le Ville del Palladio, l'architettura

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Quasi tutte le ville sono accomunate da un impianto architettonico ben definito: si tratta di residenze rurali composte da uno o più piani che fungevano da abitazione, luogo di incontro e svago e centro di controllo delle attività agricole praticate nei terreni circostanti.

Le maestose facciate avevano la funzione di accogliere gli avventori e, al contempo, affermare l'importanza e il ruolo del padrone di casa. Le ville erano circondate da un recinto a protezione della proprietà spesso munito di vere e proprie torri e punti di osservazione.

Gli interni erano organizzati in maniera ben definita: al pian terreno ambienti di servizio, cantine e cucine; al piano principale le camere degli aristocratici e dei loro ospiti. Le forme più utilizzate per creare gli ambienti erano quella rettangolare e quadrata; spesso la simmetria regnava sovrana nella divisione dei vari spazi, ponendo al centro dell'edificio le stanze private dei padroni di casa e ai lati gli studi o gli uffici.

In ogni villa, non poteva mancare una loggia, il più delle volte decorata, che impreziosiva la silhouette dell'edificio ed offriva uno spazio adibitile a passeggiate e vari intrattenimenti.

Ma la vera particolarità delle ville è nell'utilizzo del cortile circondante la villa: orti, pollai, pozzi, case dei fattori, stalle e forni popolavano gli ampi spazi verdi attorno alla casa, un vero e proprio piccolo villaggio pullulante di vitalità dove i dipendenti del padrone potessero svolgere le attività produttive e di sopravvivenza dell'intera struttura.

Uno degli elementi più innovativi introdotti dal Palladio sono le barchesse: costruzioni che ospitavano le attività rustiche della tenuta che impreziosivano il paesaggio circostante.

Lo stile utilizzato per ornare la casa era di ispirazione classica: maestosi colonnati, decorazioni affrescate, grandi finestre ad arco e proporzioni rinascimentali.

Impossibile non fare il paragone con le antiche ville rurali romane citate da Cicerone, Orazio e gli autori latini come sedi ideali per l'otium degli antichi. Lo stesso Palladio ha sottolineato nei suoi scritti quanto la filosofia della villa fosse essenziale per comprendere le sue architetture: una casa ma anche un luogo di studio, calma e riflessione.


Le ville del Palladio più famose

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Citare le ville più famose è un’impresa più che ardua. Ogni edificio è dotato di una sua bellezza ed originalità che lo rendono unico e di estremo valore. Ma, volendo nominare le più importanti, non si può di certo escludere Villa Capra, detta la Rotonda per la sua pianta a forma circolare e la sua posizione al culmine di una collina, Villa Angarano dove è tuttora possibile acquistare prodotti locali o Villa Pojana, con i suoi bellissimi affreschi. E ancora Villa Valmarana ai nani (così chiamata per le statue con cui è decorata) la dimora dove è presente l'unico ritratto al mondo di Andrea Palladio, la villa-tempio Chiericati e villa Porto Godi con il suo maestoso giardino.


Patrimonio UNESCO

Eleganza ed equilibrio, le logge colonnate, i giardini all’italiana, le incantevoli decorazioni e la maestosità delle facciate di ispirazione greco romana sono solo alcuni dei motivi che hanno portato queste ville a diventare patrimonio UNESCO nel 1996 (due anni dopo la città di Vicenza). I criteri adoperati dalla commissione citano l’unicità del centro storico della città veneta e lo stile unico delle ville “caratterizzate da un’impareggiabile purezza formale”. Questo patrimonio cresce d’importanza se si pensa alla diffusione che lo stile di Palladio ha avuto in tutto il mondo e nei secoli. È un patrimonio in crescita ed evoluzione; ovunque lo stile delle ville e dei palazzi di Vicenza è stato imitato ed ha ispirato altri edifici. In Francia, Regno Unito e Russia non è difficile imbattersi in strutture di imitazione palladiana. Questo movimento architettonico ha avuto particolare successo anche negli USA, dove il Presidente Thomas Jefferson fece realizzare la sua residenza privata e l’Università della Virginia in stile palladiano. Entrambi i siti sono nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.

Il 6 dicembre 2010 il Congresso degli Stati Uniti d’America ha riconosciuto Andrea Palladio come “padre” dell’architettura americana ispiratore di numerosi edifici in stile coloniale e dei più celebri monumenti della nazione come il Campidoglio o la Casa Bianca.

Il valore delle ville non è solamente nella bellezza del singolo edificio, quanto anche nella relazione che ognuno di questi gioielli architettonici crea con il paesaggio veneto e l’ambiente circostante.

Un patrimonio diffuso, dunque, da godere passando di villa in villa, tutte accomunate da una bellezza senza tempo che ci fa ritornare agli sfarzi e agli ambienti eleganti del Veneto del '500.


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