La Sardegna è solo una meta estiva? Sei pronto a scoprire un Natale autentico nel cuore della Sardegna?

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La lingua sarda è una lingua vera e propria ed è interessante conoscere come l’antica tradizione sarda richiami le celebrazioni che vanno dal Natale alla Pentecoste. Il Natale viene chiamato in sardo Sa Paschixedda (o anche Pasca de Nadale in Nord della Sardegna).

Alla base della tradizione natalizia sarda c’è la sua ricca cultura pastorale. Prima del Natale i pastori, solitamente, conducevano le proprie pecore al pascolo, arrivando a toccare dei lunghi percorsi attorno alla regione. Questi spostamenti li costringevano a stare fuori casa per lungo tempo, in che voleva dire anche avere poche occasioni per rivedere le proprie famiglie.

Quindi il Natale, oltre ad avere una funzione simbolica e religiosa, rappresentava anche il ritorno verso il paese. Valore che si riperpetua ancora oggi, essendo il popolo sardo fatto principalmente di emigranti: circa 2 milioni di sardi sono residenti all’estero o altrove nella penisola e per la maggior parte di loro è fondamentale vivere il Natale in Sardegna assieme alla propria famiglia.

La vigilia di Natale, chiamata la Notte ‘e Xena (notte della cena o notte piena), era il momento di ricongiungimento familiare. Intere generazioni si raccoglievano attorno a un fuoco generato da un tronco chiamato Su Truncu de Xena. Questo era tagliato per uno scopo ben preciso: non doveva durare il tempo di una cena, il fuoco, così come il calore che sprigiona, doveva mantenersi per tutta la durata delle feste.

Naturalmente, i veri protagonisti del Natale erano i bambini, che per l’occasione potevano restare svegli fino a tardi. E stranamente, proprio ai bambini venivano raccontate favole e racconti macabri, prese dai miti locali, senza filtri e a dir poco traumatizzanti.

Andavano per la maggiore le streghe, come: la leggenda di Maria Mangrofa ad Orosei (che si diceva avesse mangiato un bambino); Maria Puntaoru che tastava il ventre dei bambini durante il sonno e che, se questo fosse risultato vuoto, avrebbe infilzato la loro pancia con uno spiedo d’oro appuntito; o ancora Palpaèccia, che puniva chi si comportava male intrufolandosi nelle loro stanze per appoggiare degli enormi massi sullo stomaco. Ma queste leggende, oltre ad indurre i bambini all’osservanza delle buone regole, parlavano anche al mondo degli adulti, spesso accecati dall’odio e dalla cupidigia.

Ma le feste erano soprattutto occasione di svago, quindi un ruolo speciale veniva coperto dai giochi. Il più comune era Su Barrallicu, una trottola a quattro facce, ognuna delle quali aveva incisa una lettera: T per tottu (tutto), N per nudda (niente), M per metadi (metà) ed infine, la più sfortunata, la P per poni (metti). A turno si faceva girare la trottola e questa, fermandosi, dava il comando preciso al giocatore: nel caso della lettera T il fortunato avrebbe preso tutto il bottino del gioco, in caso della P, invece, avrebbe dovuto mettere a sua volta parte del suo. Il bottino era composto da noci, castagne e frutta secca.

Queste sono le storie e le tradizioni che rendono il Natale sardo unico, ma ora vediamo tre eventi imperdibili di questo periodo che si svolgono in alcuni dei borghi più caratteristici della Sardegna settentrionale…

Bono: Illumina il Natale - Presepe in Carrela

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Bono è il borgo più importante di Goceano, territorio del centro-nord della Sardegna, attorniato da paesaggi suggestivi e di pregio e legato ad antiche tradizioni. Sorge ad oltre 500 metri d’altezza sulle pendici del monte Rasu. Bono è un paese di 3600 abitanti in provincia di Sassari e molto legato al territorio di Nuoro.

Durante le festività natalizie la Pro Loco di Bono organizza un serie di eventi a tema, tra questi spicca il concorso “Presepe in Carrella”. Le Carrellas sono i quartieri rionali del borgo che durante questi giorni si animano di allestimenti di presepi, lavorazioni artigianali ed anche rappresentazioni teatrali, presentazioni di libri, visite guidate ed eventi enogastronomici. Il tutto a tema natalizio e con l’intento di far conoscere i riti e le tradizioni locali.

Bono si compone di ben 8 rioni storici (Carrellas), che nel mese d’agosto vengono anche utilizzati annualmente per il “Palio de sas Carrellas”. Invece, durante la competizione presepiale, ogni rione ha il suo. Il vincitore viene decretato secondo i criteri di: realizzazione complessiva, accuratezza e cura formale, aspetto artistico e devozionale, riciclo dei materiali, lavorazione artigianale, effetto cromatico, scenografia ed effetti speciali, messaggio e valori proposti.

Per maggiori info sull’evento, vi invitiamo a contattare la referente Florentina Dore:

- TEL.: 3471841374

- EMAIL: associazioneprolocobono@gmail.com – Proloco.bono@pec.it

Usini: Ajo a ippuntare

Nell’entroterra pianeggiante del Nord-Ovest della Sardegna, nella regione storica del Logudoro, a circa 10 km da Sassari, si trova Usini. Qui ogni anno, dagli inizi del 2000, si tiene la “Ajo e ippuntare”, la festa dedicata la vino nuovo. Una kermesse unica nel suo genere, considerando che Usini è una delle città del vino più importanti d’Italia, come dimostra anche la sua adesione alla manifestazione nazionale “Calici di Stelle”, che si svolge i primi d’agosto per la fine della lunga estate sarda. O ancora, importanti riconoscimenti e premi di settore ad importanti rassegne come Vinitaly.

L’evento, oltre a voler valorizzare il comparto vitivinicolo del territorio, vuole anche far riscoprire le antiche tradizioni enogastronomiche, culturali, folkloristiche e storiche. Solitamente si svolge durante il secondo sabato di dicembre, perché coincide molto spesso con la quasi maturazione del vino.

Non solo degustazione di prodotti tipici locali, ma anche laboratori didattici per i bambini, come: la ricostruzione dell’abito tradizionale e il laboratorio informatico relativo alla rilevazione dei siti archeologici. Ma anche laboratori enogastronomici per imparare a preparare: dolci tipici, il pane delle feste e la pasta tradizionale sarda.

Sarà inoltre possibile assistere a visite guidate di diversi palazzi storici, chiese e monumenti nonché godersi gli svariati eventi musicali organizzati su tutto il territorio. Si pensa anche all’organizzazione di una maratonina, alla quale parteciperanno numerosi atleti regionali.

L’evento è organizzato dalla Pro Loco di Usini e per maggiori info vi invitiamo a contattare la referente Antonella Masia:

- TEL.: 3287099046

- EMAIL: antonella.masia@epproduzione.it

Berchidda: Notte de Chelu

Berchidda è un piccolo paese della Gallura, prossimo al confine col Logudoro, che durante il periodo natalizio si riempie di magia. Qui avviene una delle manifestazioni natalizie più belle di tutta la Sardegna: “La Notte de Chelu”. Gli abitanti dei nove rioni, in collaborazione con la Pro Loco, si riuniscono per preparare grandi presepi.

Per tutto il mese di dicembre, dal fine settimana successivo all’Immacolata, il piccolo centro si veste a festa, diventando un vero e proprio museo all’aperto. Il nome, Notte de chelu, è quello di una delle più note canzoni sarde tradizionali di Natale, scritta da Pietro Casu, sacerdote, scrittore e studioso berchiddese scomparso nel 1954 al quale è dedicato un piccolo e interessante museo nella piazza principale del paese. Infatti durante l’evento, questa ed altre canzoni natalizie di lingua sarda faranno da colonna sonora per le strade.

La tradizione dell’evento vuole che gli abitanti di ogni rione decidono come sviluppare il loro presepe e dopo la scelta del “progetto” si impegnano alla realizzazione. L’impegno è anche nella cura affinché durante l’esposizione, esso si conservi nel migliore dei modi, proteggendolo da piogge improvvise, umidità notturna, etc.

Durante la manifestazione, vari cori si muovono di presepe in presepe, intonando canti natalizi e offrendo ai visitatori dolci e un bicchiere di buon vino. Infatti, durante il corso di tutto l’evento, avrete modo di assaggiare la ricca offerta enogastronomica e culturale che Berchidda è in grado di offrire.

Ci sono poi esibizioni di cori polifonici, gruppi folkloristici e artisti di ogni genere, anche internazionali, che fanno da cornice all’evento che termina il giorno dell’Epifania. Di grande impatto poi, la produzione enogastronomica e artigianale: durante la manifestazione sono acquistabili vini, distillati, salumi, formaggi, dolci, pasta fresca e prodotti di artigianato locali.

Per maggiori info sull’evento, vi invitiamo a contattare il referente Antonello Desole:

- TEL.: 3925802161

- EMAIL: prolocoberchidda@gmail.com

Il Natale di Salude & Trigu

Questi tre eventi fanno parte del calendario offerto dalla Camera di Commercio di Sassari, che comprende attualmente i territori delle due province del Nord Sardegna: Sassari e Olbia-Tempio.

Salude e Trigu è un progetto che unisce gli eventi del Nord Sardegna in un’unica trama. Sono piccoli e grandi eventi che permettono di vivere il bellissimo territorio del Nord Sardegna in maniera unica e autentica.

Vi invitiamo ad andare sul loro sito per scoprire tutto sul loro programma e a seguire la loro pagina Facebook per restare sempre aggiornati.


Maggiori info su Salude e Trigu

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