Il Premio Nobel è un riconoscimento assegnato annualmente a quelle menti geniali che si distinguono nei seguenti campi: fisica, chimica, economia, medicina, letteratura e fratellanza fra le Nazioni

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Nel 2021 il premio per la fisica è stato vinto dall’italiano Giorgio Parisi che si va ad aggiunge all’insigne gruppo di 20 illuminati che nell’ultimo secolo ha dato lustro all’Italia. Scopriamo insieme chi sono questi grandi uomini e grandi donne.

Muor Giove, e l'inno del poeta resta

Giosuè Carducci

1. Giosuè Carducci, un baluardo dei valori illuministi

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Poeta e scrittore antiromantico, fautore dei valori scientifici e zelantissimo insegnate. Vinse il premio Nobel per la letteratura nel 1906 grazie alle sue composizioni poetiche di grande valore che egli compose durante i 50 anni precedenti: dai poemi Juvenalia composti intorno al 1850 fino alle opere erudite ed educative composte verso la fine del secolo.

Chi non vede che la colpa di questo ritorno all'età ferina non è dei soldati che nel furor della lotta diventano barbari e feroci, ma di quelle potenze e di quei governi che, tenendo schiavi popoli anelanti a libertà, rendono le guerre inevitabili?

Camillo Golgi

2. Camillo Golgi e la cellula

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Come Carducci anche Camillo Golgi vinse il premio Nobel nel 1906, in questo caso per la medicina. Il sui contributi principali alla fisiologia dell’epoca furono gli studi sul sistema nervoso centrale. Nel 1989 Golgi scoprì un appartato reticolare interno della cellula: da allora il suo nome rimase per sempre associato a questa sensazionale scoperta e questo fatto fece di lui il biologo più menzionato nella letteratura scientifica internazionale.

3. Ernesto Teodoro Moneta, patriota e pacifista

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Unico vincitore italiano del premio Nobel per la Pace (1909), Ernesto Teodoro Moneta fu un patriota italiano che lottò per l’unità d’Italia sotto la dinastia dei Savoia prima ed infine si arruolò insieme ai suoi fratelli per combattere nel reggimento Cacciatori delle Alpi guidato da Giuseppe Garibaldi. In seguito, divenne il direttore del giornale Il Secolo attraverso il quale si fece promotore delle esigenze del proletariato urbano milanese.

4. Guglielmo Marconi, il telegrafo e il radio soccorso

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Nel 1909 Guglielmo Marconi fu il primo italiano a vincere il Nobel per la Fisica a soli 35 anni. Il premio gli venne conferito grazie all’intenso impegno profuso nello sviluppo della telegrafia senza fili. L’attribuzione del premio fu decisa dopo che l’utilità dei segnali radiotelegrafici fu resa evidente dall’applicazione che di essi venne fatta nel radio soccorso: grazie a questa nuova invenzione infatti nel 1909 vennero tratti in salvo i passeggeri del transatlantico Republic.

Se vostro figlio vuole fare lo scrittore o il poeta sconsigliatelo fermamente. Se continua minacciatelo di diseredarlo. Oltre queste prove, se resiste, cominciate a ringraziare Dio di avervi dato un figlio ispirato, diverso dagli altri.

Grazia Deledda

5. Grazia Deledda e l’archetipo della Sardegna

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Grazia Deledda fu una scrittrice sarda famosa in tutto il mondo e unica donna italiana a vincere il premio Nobel per la Letteratura. Il suo stile oscilla tra il Verismo e il Decadentismo, e i suoi potenti e tragici sentimenti si esprimono in tutta la loro forza soprattutto quando parla della sua amata Barbagia. Il premio Nobel le fu conferito nel 1926 «Per la sua ispirazione idealistica, scritta con raffigurazioni di plastica chiarezza della vita della sua isola nativa, con profonda comprensione degli umani problemi»

Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.

Luigi Pirandello

6. Luigi Pirandello e le maschere umane

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Luigi Pirandello, scrittore siciliano famoso in tutto il mondo, ricevette il premio Nobel per la Letteratura nel 1934 quando in Italia infuriava il regime fascista: si dice che fu per questa ragione, per non dover citare Mussolini, che Pirandello fu l’unico vincitore nella storia del Premio Nobel a non fare un discorso di ringraziamento. Il Nobel gli fu assegnato “Per lo schietto e geniale rinnovamento nell'arte scenica e drammatica”. Tra le sue opere più famose ricordiamo il Fu Mattia Pascal, Così è (Se vi pare), Il berretto a sonagli e Sei personaggi in cerca di autore.

7. Enrico Fermi e il Nobel per errore

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Nel 1938 in piena epoca fascista l’accademia di Stoccolma assegna il Nobel a Enrico Fermi per “l'identificazione dei nuovi elementi radioattivi prodotti dal bombardamento di neutroni e per la scoperta, in relazione a questo studio, delle reazioni nucleari causate dai neutroni lenti”. I giornali del regime fascista acclamarono con gioia l’impresa del “genio italico”; Enrico Fermi era considerato il più grande fisico nucleare al mondo per questo per quattro lunghi anni nessuno si accorse che le sue conclusioni erano errate: furono Otto Hahan, Lise Meitner e Ida Noddack, in momenti diversi, a far notare al grande fisico che ciò che aveva ottenuto non era l’ingrossamento del nucleo ma la fissione dell’atomo. Nel 1945 la commissione per il Nobel riconosce parzialmente l’errore e assegna il Nobel a Otto Hahan, non riconoscendo il contributo delle due donne.

8. Daniel Bovet e la farmacologia

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Daniel Bovet fu un biochimico svizzero (poi naturalizzato italiano) che nel 1957 vinse il premio Nobel per la Medicina grazie al suo grande impegno profuso nella ricerca farmaceutica legata principalmente alla chemioterapia; ottenne anche diversi riconoscimenti per i suoi studi sul sistema vascolare e sui muscoli scheletrici.

Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera.

Salvatore Quasimodo

9. Salvatore Quasimodo, un grande classicista

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Salvatore Quasimodo vinse il premio Nobel per la letteratura nel 1957, strappandolo per un soffio alla danese Karen Blixen. Lo scrittore ragusano fu premiato “per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi”. Tra le sue opere più famose ricordiamo la raccolta di poesie Ed è subito sera nonché le meravigliose traduzioni in italiano dei classici della letteratura come L’Odissea di Omero, l’Edipo Re di Sofocle, Romeo e Giulietta di Sherakesperare e il Tartufo di Moliere.

10. Emilio Segrè e l’antiprotone

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Emilio Segrè fu un fisico italiano originario di Roma, studioso di problemi di fisica nucleare e particelle elementari. Segrè nel 1955 mentre lavorava all’acceleratore di particelle dell’Università di Berkeley scoprì l’antiprotone insieme al suo collega, il fisico Owen Chamberlain. Entrambi vennero insigniti per questo del Nobel per la Fisica nel 1959

11. Giulio Natta e i polimeri

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Giulio Natta fu un ingegnere e docente universitario di Imperia al quale fu assegnato il Premio Nobel per la Chimica nel 1963 insieme al suo collega Karl Zeigler con il quale stava lavorando alla tecnologia degli alti polimeri: Zigler fu premiato per la scoperta di nuovi catalizzatori di polimerizzazione e Natta per aver sintetizzato un alto numero di polimeri stereo regolatori da varie classi di monomeri.

12. Salvatore Luria e la mutabilità dei virus

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Gli studi di Salvatore Luria, biologo torinese, hanno portato alla creazione d’importantissime discipline come la genetica batterica e la virologia. In particolare, nel 1969 gli fu assegnato il Nobel per la Medicina insieme ai suoi colleghi Delbrück e ad Alfred Hershey grazie alle ricerche sulla moltiplicazione e sulla mutabilità dei virus.

Io sono qui perché ho scritto poesie, un prodotto assolutamente inutile, ma quasi mai nocivo

(da È ancora possibile la poesia?, discorso pronunciato da Montale ricevendo il Premio Nobel)

13. Eugenio Montale e la poesia della realtà

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Poeta e scrittore genovese, Eugenio Montale fu giornalista, poeta e scrittore di fama internazionale. Vinse il Premio Nobel per la letteratura nel 1975 per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni

14. Renato Dulbecco e il materiale genetico tra virus e cellule

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Renato Dulbecco nacque a Catanzaro nel 1914 e fu uno dei più importanti genetisti italiani. Venne premiato nel 1975 col Premio Nobel per la Medicina insieme ai suoi allievi Baltimore e Temin per aver dimostrato che il materiale genetico del virus viene incorporato nel DNA della cellula ospite diventando parte del genoma della cellula.

15. Carlo Rubbia: neutrini cosmici e materia oscura

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Carlo Rubbia fu un fisico poliedrico che si dedicò durante la sua carriera allo studio delle particelle elementari e ai problemi energetici ad esse legati, alla ricerca sui neutrini cosmici e alla materia oscura. Insieme al suo collega Simon van der Meer vinse il Nobel per la fisica nel 1984 per “il loro contributo determinante all’ampio progetto che ha portato alla scoperta dei campi di particelle W e Z, indicatori dell’interazione debole” 

16. Franco Modigliani e l’economia per le famiglie

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Il primo e unico premio Nobel per l’Economia assegnato ad un italiano fu vinto da Franco Modigliani nel 1985. L’economista romano elaborò importanti teorie sulla finanza d’impresa, sul risparmio delle famiglie e sui meccanismi dei mercati finanziari: questi pionieristici studi gli meritarono l’ambito premio in memoria di Alfred Nobel.

17. Rita Levi-Montalcini, il premio Nobel più amato dagli italiani

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Rita Levi-Montalcini fu una sensazionale neurologa torinese, conosciuta in tutto il mondo e molto amata in Italia. I suoi studi sulle cellule nervose la portarono a scoprire il fattore di accrescimento della fibra nervosa, una scoperta sensazionale finalmente riconosciuta ad una donna. «La scoperta dell'NGF (Nerve Growth Factor, una proteina utile allo sviluppo del sistema nervoso. Ndr) è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza, i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo”

In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta. Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.”

Dario Fo

18. Dario Fo, il giullare del Vero

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"Perché, seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi". Con queste bellissime parole nel 1997 il re Gustavo di Svezia consegna nelle mani di Dario Fo il premio Nobel per la Letteratura. Il poliedrico artista lombardo durante la sua lunga carriera è stato scrittore, autore, regista, drammaturgo, grande conoscitore della Commedia dell’Arte italiana ma soprattutto fu un uomo impegnato politicamente nel migliorare il suo Paese.

19. Riccardo Giacconi e le radiazioni spaziali

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Riccardo Gicconi fu un astrofisico genovese che nel 2002 vinse il Premio Nobel per la Fisica grazie al suo lavoro di sviluppo di telescopi satellitari in grado di studiare le radiazioni spaziali: grazie a questi strumenti riuscì a compiere importanti studi sulla zona non visibile dello spettro magnetico che lo portarono alla scoperta delle prime sorgenti cosmiche di raggi X

20. Mario Capecchi e le mutazioni genetiche

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Il genetista veronese Mario Capecchi è uno dei più stimati esperti delle tecniche di “gene targeting”, funzionali a disattivare specifici geni: attraverso l’uso di cellule staminali embrionali Capecchi è riuscito a creare animali caratterizzati dall’assenza di uno specifico gene. Queste scoperte possono portare a modifiche genetiche e questa scoperta rivoluzionaria gli ha permesso di vincere il Nobel per la Medicina nel 2007.

In ogni caos c'è un cosmo, in ogni disordine un ordine segreto.

C.G.Jung

21. Giorgio Parisi, l’uomo che ha messo ordine nel caos.

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Giorgio Parisi è un fisico romano con una lunghissima carriera accademica alle spalle. In questi giorni ha ricevuto il Premio Nobel per la fisica insieme ai suoi colleghi, il giapponese Syukuro Manabe e il tedesco Klaus Hasselmann "per la scoperta dell'interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria". In particolare, il premio è stato assegnato al fisico italiano grazie ai suoi calcoli fisico-matematici fondamentali per tutte le manifestazioni della complessità della natura, dalle dimensioni atomiche a quelle cosmiche, passando per le forme viventi incluse le formazioni degli stormi di uccelli.

Gli studi di Giorgio Parisi saranno fondamentali per affrontare le sfide che attendono la società umana negli anni a venire come ad esempio i problemi climatici. Giorgio Parisi in quanto presidente dell’Accademia dei Lincei è stato molto attivo negli ultimi due anni anche per quanto riguarda la lotta all’epidemia da Sars-Covid19 ribadendo l’assoluta importanza della condivisione dei dati epidemiologici in tutta la comunità scientifica.

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