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La Fascia Olivata Assisi-Spoleto, patrimonio mondiale.

Nel profondo e intenso verde che colora le valli e colline umbre si confonde una striscia di terra lunga più di 40 km che non molto tempo fa la FAO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, ha riconosciuto come patrimonio agricolo di rilevanza mondiale. Questa è la Fascia olivata Assisi-Spoleto, una distesa di novemila ettari di terreno che si estende nella Valle Spoletana ai piedi dell’Appennino, dove regna incontrastato uno dei tesori della tradizione contadina e alimentare della regione. Un milione e mezzo di piante d’ulivo addobbano e profumano questa zona da tempo immemore, continuando a lasciare a bocca aperta giorno dopo giorno chi la ammira e la attraversa. Tra le fronde di tali magnifici e vetusti abitanti della terra sorgono più di quattro mila aziende, quasi tutte a conduzione familiare, e poi chiese, abbazie, castelli, e ville che fanno parte di alcune delle cittadine più belle della regione: Assisi, Spello, Foligno, Trevi, Campello sul Clitunno, Spoleto.

Passeggiare per Spello

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Le strade e i sentieri che si snodano all’ombra degli ulivi e collegano i borghi della Valle, sono le stesse che gli uomini percorrono da secoli. Nel tratto che da Assisi porta a Foligno, così tante volte percorso da S. Francesco d’Assisi e dai suoi frati, sorge arroccato su una collina Spello, il cui profilo visto dalla valle è inconfondibile per chilometri e chilometri, soprattutto quando al tramonto la pietra rosa del Monte Subasio delle case e delle rocche si tinge di rosso fuoco. Spello è uno dei pochi insediamenti che si estende quasi interamente all’interno delle sue mura antiche, innalzate prima dai romani in età imperiale ed estese poi nel medioevo. Accedendo all’interno della cinta da una delle tre monumentali porte urbiche si parte per un vero e proprio viaggio nel tempo, che si percorre ammirando bellissime chiese come quella di S. Andrea, edificata nel 1258 e sede di una comunità di Frati minori, oppure quella di S. Lorenzo con la suggestiva loggia e degli elementi decorativi che risalgono all’ottavo secolo. Volendo tornare ancora più a ritroso è possibile visitare una casa romana risalente al I secolo, sulla quale un’iscrizione fa pensare che la proprietà fossa appartenuta niente di meno che a Vespasia Polla, madre di Vespasiano, quarto imperatore di Roma.

Profumi e sapori di Spello

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Ma anche solo una passeggiata per i vicoli acciottolati può costituire un’esperienza unica e multisensoriale. I fiori decorano ogni angolo della città vecchia e tra maggio e giugno riempiono la città con la storica Infiorata del Corpus Domini che trasforma le strade del borgo medioevale in uno spettacolare tappeto di petali di fiori che supera 1,5 km e disegnano quadri di scene sacre.

Il profumo dei fiori si confonde con quello del cibo e naturalmente dell’olio, linfa vitale di questa terra e elemento imprescindibile di ogni piatto tradizionale della città. In un ristorante situato appena fuori le mura, chiamato il Vecchio Opificio, è possibile ancora provare i sapori autentici del territorio grazie a piatti come la vellutata di cicerchie, tra i più antichi legumi mai coltivati dall’uomo, primi piatti con il tartufo, altro frutto prezioso di questa terra, e le lumache al sugo.

E che si visiti per una breve passeggiata o si soggiorni per più tempo, questo borgo e la sua siluette, adagiata rotonda sulla collina difficilmente si cancellerà dalla propria memoria.

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