I Romani la chiamarono Ustum, “ bruciata”, per la sua origine vulcanica; i Greci Osteodes “Ossario” per i resti umani dei mercenari cartaginesi. Potrebbe corrispondere a Eea, la città della maga Circe nell’Odissea. Ustica è avvolta da fascino, storia e paesaggi unici.

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Ustica è un comune italiano che coincide con l'isola omonima, che, dal punto di vista amministrativo, appartiene all'area della città metropolitana di Palermo, dalla quale dista circa 65 chilometri. Ustica si può raggiungere solo via mare essendo uno sperone di terra e roccia lunga 8,5 chilometri che corrisponde alla parte emersa del monte Anchise.

L’isola è di origine anorogenica poiché non si è formata dalla fusione di pezzi di crosta in subduzione ma da magmi che sono risaliti direttamente dalla profondità del mantello terrestre così come l’Etna e le isole Hawaii.

Ustica sembra un’ oasi verde che germoglia dal mare, circondata da mare limpido e prolifero di specie. L’isola è anche luogo di incontri culturali, di feste ed eventi accompagnati da cibi squisiti e sorprendenti vini. 

Storia

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I primi insediamenti umani sull'isola di Ustica sembrano risalire addirittura al Paleolitico, come ben dimostrato dai resti di un antico villaggio ritrovati grazie a scavi archeologici recenti. Fenici e greci navigavano intorno l’isola e la chiamarono Osteodes (in greco per ossario), in ricordo delle migliaia di ammutinati cartaginesi lasciati sull’isola a morire di fame nel IV secolo; il nome odierno deriva da Ustum (bruciata in latino), a causa delle sue rocce nere.

Durante il VI secolo l'isola divenne sede di una Comunità Benedettina, che però fu costretta a scappare a causa delle guerre tra Cristiano e Musulmani. Nel Medioevo invece divenne rifugio costante di diversi corsari barbareschi, che impedirono diversi tentativi di colonizzazione più stabile. Solo con l’arrivo di Ferdinando IV di Borbone (1759 ca) si avviò la costruzione di strutture più solide e sicure, anche se pochi anni dopo (1762) una nuova incursione dei corsari portò al rapimento ed alla deportazione in Tunisia di tutti i coloni siciliani presenti. La creazione di nuove fortificazioni difensive iniziò già l'anno successivo e non a caso nel 1800 Ustica iniziò nuovamente a popolarsi.

Durante il regime fascista l'isola divenne luogo di confino per diversi prigionieri politici, tra cui il celebre Antonio Gramsci che fu tra i primi in epoca moderna a “lodare” le bellezze dell’isola.
Un triste evento di cronaca internazionale che ancora oggi tutti ricordano è la cosiddetta "Strage di Ustica": il 27 giugno 1980 il volo Itavia da Bologna a Palermo precipitò nei dintorni dell'isola, provocando la morte di 81 persone tra passeggeri ed equipaggio. Il clamore non fu tanto nell'incidente in sé, quanto nello scoprire, come sentenziato dalla Terza sezione civile della Suprema Corte, che la sciagura era stata provocata dall'impatto del velivolo con un missile (fatto che condannò lo Stato italiano a risarcire i familiari delle vittime per avere eseguito controlli radar inadeguati).

Cultura e Avventura

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Ustica è l’isola per gli amanti dello snorkeling e del diving ( immersioni subacquee) poiché essa è diventata nel 1986 la prima Riserva Marina Italiana. All'interno di questa meravigliosa riserva potrete trovare il 50% delle specie marine presenti nel mediterraneo; stelle marine dai colori vivacissimi, ricci di mare, spugne e madreperle arricchiscono di fascino i fondali per chi vuole immergersi più in profondità. Nella riserva marina di Ustica si possono ammirare una flora e una fauna uniche, che altrove sono scomparse ma che qui, grazie alla purezza del mare, e riescono a sopravvivere e a mostrarsi in tutto il loro splendore.

Oltre l’avventura e il contattato con la natura, ad Ustica c’è un rilevante sito storico, il Villaggio del Faraglione, risalente 1500 a.C., che prende il nome dal faraglione del Colombaro che si staglia dinanzi al plesso archeologico (all’interno si trovano oggetti della Media età del Bronzo, suppellettili domestiche, utensili, monili di vari materiali, reperti che risalgono all'età ellenistico-romana). Si trova in contrada Tramontana, dunque nella parte settentrionale dell'isola.
La Rocca della Falconiera è un altro sito di epoca romana dove i Borboni costruirono una fortificazione di difesa ( alta 160 metri). Alle pendici della Rocca sono stati ritrovati una vasta necropoli e diversi ipogei di età ellenistico-romana.

Il paese e la costa

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Il piccolo centro abitato si stende ad anfiteatro intorno ad una baia che ospita il porto. Per arrivare in centro si percorre una strada e delle scalinate bordate di bellissimi ibiscus. Una delle caratteristiche peculiari delle abitazioni è che da alcuni anni, i muri delle case sono diventati come delle tele, dove gli artisti vi hanno dipinto paesaggi, trompe-l'oeil, ritratti, nature morte, soggetti fantastici. Il paese è dominato dalla Torre di S. Maria, sede del Museo Archeologico. Gli abitanti vivono soprattutto di pesca e turismo, anche se l'agricoltura specializzata è in aumento (vite, ortaggi, cereali, soprattutto lenticchie).

Le coste sono frastagliate e nascondono bellissime grotte, insenature e calette da scoprire ed esplorare. Infatti i pescatori al porto si offrono di accompagnare i turisti con le imbarcazioni di piccole dimensioni, adatte ad entrare nelle grotte, ma anche via terra, è possibile visitare piccole spiagge (Cala Sidoti, Punta dello Spalmatore, al Faro) e bellissime baie rocciose, quali la piscina naturale, concentrate lungo il versante occidentale. Il versante orientale offre invece belle grotte come la Grotta Azzurra, la Grotta Verde e la Grotta delle Barche, da esplorare muniti di maschera e boccaglio. In particolare quest'ultima è raggiungibile percorrendo un bel sentiero in mezzo a pini e fichi d'india che si diparte dalla Torre di S. Maria e prosegue lungo il fianco della collina offrendo begli scorci del mare e della costa.

Ustica a tavola

Immancabile è il pesce fresco. il tradizionale pesce spada ai capperi (prodotti nell’isola ), i calamari imbottiti con ripieno di prezzemolo, capperi, olive tritate e formaggio, i gamberetti e anche le sarde a beccafico sono un cult di tutti i ristoranti di Ustica.

l prodotto che gode di maggiore fama all'interno e al di fuori dell'isola è, sicuramente, la piccolissima lenticchia di Ustica. E' un presidio Slow Food, è biologica, certificata ed è utilizzata dai migliori chef italiani. Si produce anche lo zibibbo da cui si ottiene un ottimo passito. Altri piatti tipici sono la pizza usticense, le cassatelle (dolci tipici del periodo invernale), i gigi (sempre dolci), la cuccia salata che si consuma per devozione durante la festa di Santa Lucia.

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