Il tartufo Italiano è una deliziosa eccellenza. Noi di Visit Italy ti consiglieremo come gustarlo al meglio!

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Il tartufo è un fungo ipogeo che cresce spontaneamente nel sottosuolo; e, come i funghi, anch'esso ottiene le sostanze necessarie per la crescita legandosi ad una pianta tramite le sue radici. Si hanno notizie certe dell'utilizzo del tartufo nelle tavole negli scritti di Plinio il Vecchio; i romani apprezzavano molto questo fungo, infatti era molto presente sulle loro tavole. Una leggenda narra che il tartufo nasceva dall'acqua, dal calore e dai fulmini; un'altra invece afferma che questo fungo nacque da un fulmine scagliato da Giove nei pressi di una quercia, un albero considerato sacro. Si attribuisce il potere afrodisiaco del tartufo grazie a Giove, attraverso la sua spiccata sensualità. 

Come assaporare il tartufo, una ricetta classica

Tagliatelle al tartufo

Il tartufo è un fungo che accompagna e impreziosisce qualsiasi pietanza, da un classico uovo all'occhio di bue, al più prelibato astice. Impreziosisce i grandi classici della cucina italiana come la carbonara ad esempio, primo piatto di grande tendenza in questi ultimi anni ma apprezzato da sempre; corri a gustarla in qualche fraschetta romana!

Un grande classico della cucina italiana sono sicuramente le tagliatelle al tartufo, presenti nelle tavole italiane durante il periodo autunnale. Questa prelibatezza è tipica della regione umbra, regione con un clima ideale per la crescita del tartufo. Le tagliatelle al tartufo è un piatto molto semplice da realizzare, ma per una riuscita impeccabile, devi far attenzione ad alcuni dettagli: prediligi la pasta all'uovo, molto più delicata rispetto a quella di grano duro, così da non coprire il sapore e il profumo del tartufo; un altro accorgimento riguarda la pulizia del tartufo stesso: bisogna eliminare tutto il terriccio sulla superficie e poi affettarlo con taglia tartufo solo pochi minuti prima di gustarlo.

Ingredienti per 4 persone:

• 350g di tagliatelle all'uovo

• uno spicchio d'aglio

• 50g di burro

• olio extravergine d'oliva q.b.

• tartufo nero

Inizia con la pulizia del tartufo: elimina tutti i residui di terra sotto un getto d'acqua poi, con l'aiuto di un pennello o di uno spazzolino spazzola la sua superficie per pulirlo bene. Con l'aiuto di un'apposita grattugia, affetta sottilmente il tartufo e mettilo da parte.

Metti l'acqua sul fornello e aspetta l'ebollizione.

In una padella scaldate l'olio extravergine d'oliva insieme al burro e allo spicchio d'aglio, fai imbiondire quest'ultimo per poi rimuoverlo. Aggiungi le fette di tartufo precedentemente affettate e falle rosolare per 2/3 minuti.

Appena la pasta è cotta trasferiscila nella padella con il condimento, falla insaporire e sei pronto per impiattare. Ultimo tocco: affetta il tartufo fresco direttamente sulla pasta e servila ai tuoi commensali.

Un ritocco speciale: qualche goccia di olio al tartufo che donerà al piatto un profumo ancora più inebriante.

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Le varietà di tartufo

Varietà di tartufo

Esistono oltre 100 varietà di tartufo, ma tutti sono accomunati dall'odore intenso e profumato, unico di questo fungo. I dettagli che possono variare sono il colore e la dimensione; la principale variante è il colore e ne identifichiamo 2: il bianco, che cresce soprattutto nel nord Italia, e il nero, invece, caratteristico del sud Italia. Ovviamente il tartufo nero differisce da quello bianco oltre che per il colore anche per il sapore; il tartufo bianco risulta più deciso e piccantino. Queste differenze provengono dal tipo di terreno in cui nasce il tartufo: quello bianco nasce in terreni calcarei e umidi, mentre quello nero cresce in quelli abbastanza asciutti. Le diverse caratteristiche di questi tartufi ci fanno capire anche come trattarli in cucina. Il tartufo bianco sprigiona tutta la sua essenza se affettato direttamente sulla pietanza da servire, mentre quello nero rende molto di più se scaldato in padella per qualche minuto.

Le varietà più famose e pregiate sono il Bianco d'Alba e il Nero pregiato di Norcia.

Il tartufo bianco di Alba è la varietà più pregiata in assoluto, (il suo costo è molto elevato, tanto da denominarlo il diamante di Alba) ed è tra i cibi più lussuosi che potrai assaggiare in Italia. Invidiati da tutto il mondo, nasce e cresce nel Piemonte, precisamente nelle zone delle Langhe, del Monferrato e del Roero. Il suo colore giallo ocra e il suo profumo intenso e particolare lo rende inconfondibile.

Ma quali sono le proprietà del tartufo, questo fungo ipogeo dai prezzi stellari? É ricco di potassio, magnesio e calcio; ha un elevato apporto proteico, è poco calorico. Se consumato come olio aromatico, apporta benefici ai tessuti del nostro organismo.

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Consigli sul tartufo

Come cucinare il tartufo

Durante la preparazione dei piatti a base di tartufo, tratti nel modo corretto questo fungo? Come lo conservi? Ecco a te spiegati quegli errori che si commettono spesso durante la preparazione e la conservazione del tartufo.

• Il tartufo non va mai grattugiato perché perde tutto il suo sapore. Il tartufo va affettato con l'apposito affetta tartufo.

• Contrariamente al tartufo nero, quello bianco non va mai cucinato!

• Esiste un mercato di tartufi falsi; fai attenzione quando ne acquisti uno!

• Il tartufo non va conservato nel riso; come tutti sappiamo, uno dei metodi di conservazione del tartufo è appunto quello di immergerlo nei chicchi di riso e conservarlo in dispensa. In realtà il riso, oltre ad assorbire umidità per conservare al meglio il tartufo, assorbe anche il suo profumo.

• Amanti del tartufo, come potete perdervi la sagra del tartufo bianco d’Alba? Si potrà assaporare il tartufo degustando vini del territorio. 

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