L’Italiano è parlato in più di 30 paesi in tutto il mondo. Quali sono? Continua a leggere e scoprilo con Visit Italy!

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La lingua italiana è una lingua romanza, derivante quindi dal latino volgare che si parlava in Italia nell'antichità romana e che nei corsi dei secoli si è trasformato profondamente. Tra tutte le lingue romanze europee, l’italiano è sicuramente quella che è rimasta più vicina al latino. Oggigiorno sono circa 65 milioni le persone nel mondo che parlano italiano come prima lingua, e altri 3 milioni lo parlano invece come seconda lingua. In totale sarebbero quindi 68 milioni le persone in grado di parlare italiano, presenti in 34 paesi diversi, facendola risultare così come la 27ª lingua parlata nel mondo in base al numero di parlanti totali.

La storia della lingua italiana

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L'italiano è una lingua neolatina, cioè una lingua derivata dal latino, appartenente alla famiglia delle lingue indoeuropee. Il latino da cui deriva però non è quello letterario, ma bensì quello volgare, ossia l'insieme delle varianti della lingua latina parlate dalle diverse popolazioni dell'Impero romano. L’Italiano standard di oggi, dal punto di vista storico, è una lingua basata sul fiorentino letterario usato nel Trecento, di cui presenta ancora in gran parte la stessa grammatica e lo stesso lessico.

Nel Trecento, infatti, i grandi scrittori toscani diedero forma letteraria alta alla lingua che molti anni più tardi, con l’Unità d’Italia, la società italiana, dalle Alpi alla Sicilia, avrebbe deciso di far propria. Già durante i secoli precedenti, però, in Italia il latino aveva lasciato posto, negli usi quotidiani, ai cosiddetti volgari, cioè a lingue parlate da esso discendenti, molto diverse tra di loro, specialmente tra il Nord e il Sud della penisola, come è possibile vedere ancora oggi data la vasta gamma di dialetti italiani ancora presenti e parlati.

I Padri della lingua italiana

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Nella storia della lingua italiana grande rilevanza hanno avuto Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Pietro Bembo e Alessandro Manzoni, teorici e innovatori dell’italiano, particolarmente interessati al tema delle differenze stilistiche tra scritto e parlato: Dante e Petrarca furono i primi a intuire le potenzialità del volgare, Bembo ne stabilì le regole nel suo "Prose della volgar lingua" e Manzoni conferì valore letterario alla lingua parlata. Il lavoro di Manzoni fu, in particolar modo, fondamentale per la creazione di un'unità linguistica. Per questo, da allora in poi, "I Promessi Sposi" e l'altro modello di perfezione linguistica, ovvero la "Divina Commedia" di Dante, divennero i testi di studio obbligatori nelle scuole per insegnare alle giovani generazioni la loro lingua.

La lingua italiana oggi: dove si parla l’italiano nel mondo?

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Little Italy a New York

Ad oggi la lingua italiana è parlata come prima lingua da circa 64,6 milioni di persone, di cui la maggior parte risiede ovviamente in Italia (59 milioni). Oltre ad essere la lingua ufficiale dell'Italia, l'italiano è lingua ufficiale nella Città del Vaticano, a San Marino, nel sud della Svizzera (Canton Ticino e frange meridionali dei Grigioni), nella fascia litoranea della Slovenia, accanto allo sloveno, e nella regione istriana della Croazia, accanto al croato. È inoltre la lingua ufficiale dell'Ordine di Malta nonché una delle 24 lingue ufficiali dell'Unione europea. In passato, l'italiano è stato lingua ufficiale, o co-ufficiale, per periodi diversi, anche in altre aree geografiche tra cui, la Corsica fino al 1859, Nizza fino al 1870, il Principato di Monaco fino al 1919, Malta fino al 1934 e Somalia fino al 1963.

In alcuni stati l'italiano, pur non avendo un riconoscimento ufficiale, ha un uso relativamente diffuso, in seguito a motivi storici. I Paesi in cui l'italiano è maggiormente parlato sono l’Albania e l’Argentina, rispettivamente con 1.600.000 e 1.500.000 di abitanti che lo parlano. In altri stati, appartenenti alle antiche colonie del Regno d’Italia, l’italiano, nonostante non sia più una delle lingue ufficiali, rimane comunque molto diffuso come lingua amministrativa e commerciale. Questi stati sono l’Eritrea, la Somalia, la Libia e L'Etiopia. 

La diffusione dell’italiano per emigrazione

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In altre nazioni, a causa della forte e prolungata emigrazione italiana, esistono importanti comunità italiane che hanno mantenuto, fino ad oggi, la lingua d'origine e una presenza significativa, principalmente negli Stati Uniti d'America, in Messico, in Brasile, in Argentina, in Venezuela, in Uruguay, in Australia, in Canada, in Francia, in Germania, in Belgio, in Cile, nel Regno Unito e nei cantoni non italofoni della Svizzera.

L'italiano ha in parte influenzato persino lo spagnolo parlato in Argentina e in Uruguay, proprio a seguito della forte immigrazione presente nei due stati. Ne è una prova il lunfardo, gergo ricco di vocaboli italiani che si parla nelle città di Buenos Aires e Montevideo. Tra le parole di origine italiana troviamo birra al posto di cerveza, laburar e non trabajar, nonno invece di abuelo. 

Una simile influenza, ma meno accentuata e limitata ad alcuni aspetti fonetici, viene registrata anche nel portoghese parlato a San Paolo e nel Brasile meridionale. Inoltre nei comuni di Santa Teresa e di Vila Velha l’italiano è riconosciuto come lingua ufficiale a livello regionale ed etnico e come tale insegnato obbligatoriamente nelle scuole. Così anche nello stato brasiliano del Rio Grande do Sul dove è diffuso il dialetto talian, un dialetto della lingua veneta parlato da circa 500.000 persone.

Nonostante l’italiano sia considerato come una lingua esclusivamente circoscritta al territorio italiano, abbiamo così la prova che in qualsiasi parte del mondo, dall’Argentina fino all’Australia, è possibile trovare facilmente un pezzo d’Italia.

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